mercoledì 16 marzo 2011

Piccoli piaceri, ma quanto ci costano? Sale il prezzo del caffè, a casa e al bar

Vi propongo alcuni passaggi del mio articolo pubblicato oggi su www.fuoridalcomune.it

Piccoli piaceri della vita, sempre che non diventino  troppo cari. A chi, negli ultimi giorni, non è capitato di entrare in un bar, ordinare un caffè e rimanere un po’ male quando, al momento di pagare, il barista ha sentenziato: “1 euro, grazie!”.
Cari cittadini, è meglio che vi ci abituiate, perché quel bar non è un caso isolato: il caffè è aumentato ovunque. Certo, resiste ancora qualche raro esercente rimasto fedele ai 90 centesimi (sempre così cari, se si pensa a quelle vecchie 500 Lire che bastavano per avere un caffè prima dell’arrivo dell’Euro), ma è un po’ come trovare un ago in un pagliaio.


Che sta succedendo? Innanzitutto l’aumento nasce dalla base, cioè dai produttori che si giustificano con l’aumento del costo delle materie prime. Un balzo del prezzo dei chicchi d’oro non si registrava così da 34 anni: alla Borsa di Londra solo in dodici mesi la qualità “Robusta” è passata da 1.200 a 2.300 dollari alla tonnellata, in quella di New York invece la qualità “Arabica” è passata da 130 a 270 centesimi alla libra.
I fattori che hanno determinato tale impennata sono molteplici, ma al primo posto c’è senza dubbio il clima, fattore fondamentale che influenza la produzione dei chicci. Sembra che, a causa della pioggia, la produzione di caffè sia crollata del 25% in molte aree dell’America Latina. Inoltre il clima si è modificato negli ultimi 30 anni, al punto che in alcuni casi è difficile ottenere quel giusto mix di temperatura e umidità necessario per permettere ai chicci di raggiungere il gusto perfetto.
Tutto ciò provoca una riduzione della produzione che, associata ad un aumento della domanda mondiale, porta all’aumento dei prezzi all’ingrosso. E qui, ovviamente, si inseriscono anche gli speculatori. Ciò comporta un aumento dei prezzi del chicco, quindi, per il consumatore, del caffè in generale, al bar, a casa e alla macchinetta.
Ed ecco, così, che, partendo dal produttore, arriviamo al commerciante che, costretto dagli aumenti alla base, alza il prezzo al povero consumatore, che è costretto a pagare… o rinunciare! A voi l’ardua sentenza.

(fonte http://www.fuoridalcomune.it/)

lunedì 14 marzo 2011

I nostri vizi ci fanno bene, lo dicevo io...


Non potevo non segnalarvi questo articolo. Ragazze…. viva i vizi, soprattutto gastronomici! Cioccolato, vino, ma soprattutto GRASSI, sono assolutamente positivi per la nostra salute, anzi obbligatori… perché FANNO BENE.
Eh, già già… lo dicevo io, mica mangio così per fare, ma perché mi fa bene: il cioccolato favorisce l’aumento di serotonina, il neurotrasmettitore responsabile del buonumore, i grassi aiutano l’assorbimento delle vitamine A, D, E e K e di alcuni antiossidanti, hanno un ruolo decisivo nella vita delle cellule e nella costruzione di molecole fondamentali, come per esempio gli ormoni. 
Lo dicevo io. Leggete tutto l’articolo: vi assicuro che sarete sollevate. Altro che vizi, noi così ci prendiamo cura di noi stesse



domenica 13 marzo 2011

Risottino con verdure e pancetta dolce

Un piatto unico gustoso e saziante... Non è velocissimo da preparare, perché ha come ingrediente base il riso che richiede una certa attenzione nella cottura. In ogni caso è abbastanza semplice da preparare.



Ingredienti per due persone: 

  • 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • 1 peperone rosso
  • 1 zucchina
  • 1 carota
  • 1 cipolla
  • 200 g di cubetti di pancetta dolce
  • brodo di dado (circa 500 ml)
  • 180 g di riso
  • 1 noce di burro
  • 1 cucchiaio di parmigiano

Per prima cosa tagliate tutte le verdure a cubetti. Poi fate soffriggere la cipolla nell'olio caldo. Aggiungete la carota a cubetti e un cucchiaio di brodo e fate cuocere 5 minuti (la carota ci mette più tempo delle altre verdure a cuocere).
Poi aggiungete anche le altre verdure, la pancetta, un mestolo di brodo e  il riso.



Fate cuocere aggiungendo un po' di brodo man mano che viene assorbito per circa 15 minuti, poi aggiungete il burro e il parmigiano e continuate a cucinare per ancora qualche minuto.
Come detto, fate attenzione durante la cottura: il riso deve essere tenuto sotto controllo, perché altrimenti si attacca alla pentola e brucia.

Pane fatto in casa... non ci sono paragoni!!!

Adoro il pane appena sfornato, il profumo che riempie la cucina... Impastare mi rilassa, ma non ho sempre tempo per farlo, soprattutto per sperimentare varie ricette e varianti.
Così, ho fatto una scoperta: tra gli scaffali di un super mercato vicino casa ho scoperto queste farine facili facili da usare che mi permettono di scegliere la variante di pane che preferisco senza fare troppa fatica...


Ce ne sono davvero di tantissime tipologie: pane alle erbe aromatiche, al latte, ai semi tostati ecc. Le ho provate praticamente tutte, mi mancava solo il pane ai semi tostati, che ho provato ieri pomeriggio.
La preparazione è semplicissima. Il lievito è già all'interno: come si vede bene da questa immagine, il sacchetto della farina ha un piccolo "scompartimento": da una parte c'è la farina, dall'altra il lievito.



Non bisogna fare altro che seguire le istruzioni sulla confezione: versare farina e lievito in 250 ml di acqua calda in una ciotola, e lasciare così gli ingredienti per 5 minuti.


Passato il tempo, bisogna impastare per circa una decina di minuti. Una volta finito, dividere l'impasto in due pagnottine e mettere a lievitare per 2 o 3 ore nel forno spento. 


Trascorse le due o tre ore, infornare (forno già caldo a 220°) e cuocere (per circa 20/30 minuti). Io faccio così: metto il timer a 20 minuti, controllo la cottura inserendo uno stecchino nelle pagnottine, in base al responso continuo la cottura o spengo il forno.
Che ne pensate: io ne tengo una buona scorta in casa, quando mi viene voglia di fare il pane in casa ne tiro fuori una... e il gioco è fatto!!!
 
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